Prestito ipotecario senza contratto di lavoro, come ottenerlo, garanzie, costi

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Riuscire ad ottenere un prestito senza però avere un impiego vero e proprio è comunque una cosa possibile, ma c’è il bisogno di fornire delle garanzie adeguate, oltre al fatto che bisogna stare molto attenti ai tassi di interesse che in queste circostanze tendono ad essere più alti del normale.

Può capitare a volte di avere un improvviso bisogno di liquidità utile per riuscire a far fronte a un’emergenza o anche solo un investimento. Tuttavia come si può fare ad ottenere un prestito se non si ha di fatto alcun contratto lavorativo?

Ottenere un prestito pur non avendo una busta paga è come abbiamo detto, qualcosa di reale e possibile ma sono necessarie delle garanzie alternative. Di solito gli importi sono molto bassi, per esempio arrivano a toccare fino ad un massimo di 5.000 euro, proprio per il fatto che le banche, a rigor di logica, non sono disposte ad esporsi più di tanto nei confronti di coloro che non presentano uno stipendio regolare. Nel corso di questo articolo andremo a vedere come bisogna comportarsi in queste circostanze. Buona lettura!

Prestito senza contratto lavorativo: chi può presentare domanda

I finanziamenti di cui hai abbiamo appena parlato sono rivolti in particolare ad alcune determinate categorie di soggetti, che ora andiamo a vedere:

  • casalinghe
  • disoccupati
  • studenti
  • lavoratori irregolari (in nero)
  • giovani imprenditori
  • lavoratori autonomi

Come richiedere un prestito senza contratto di lavoro

Nel caso fossi quindi interessato seriamente ad ottenere un prestito di questo tipo e appartieni alle categorie sopracitate, quello che devi fare per ottenere il finanziamento è trovare un modo per dimostrare di avere le garanzie necessarie in modo tale rassicurare la banca circa sicurezza nel restituire i soldi che ti verranno dati. In poche parole, si dovranno presentare delle vere e proprie garanzie al posto della busta paga. Tuttavia ora andiamo a vedere quali possono essere queste garanzie:

  • Prestiti con garante

Il garante non è altro che una persona che si impegna in modo ufficiale a pagare le rate del prestito se la persona alla quale è stato erogato non si dimostra più in grado di farlo. Per spiegare meglio questo concetto facciamo un esempio, pensiamo allora al padre che si impegna per il figlio. In questo caso bisogna avere bene in mente il fatto che si deve per forza di cose trattare di un soggetto che sia allo stesso tempo sicuro e ovviamente affidabile dal punto di vista della costanza nel ripagare le rate. Per capirci meglio intendiamo che non deve mai trattarsi di un cattivo pagatore, magari già segnalato al Crif. Nonostante quanto detto sino ad ora bisogna sapere anche che pur avendo un garante, non è per forza detto che la banca si decida a concedere il finanziamento.

  • Prestiti cambializzati

Di solito, si tende a virare per questa soluzione se non si ha alcun tipo di garanzia alternativa vera e propria. In poche parole, con il prestito cambializzato, il cliente si impegna a pagare le rate per mezzo di cambiali. Questo implica il fatto che, se non si paga anche una rata, la banca in questa circostanza può decidere di pignorare i beni del cliente con un valore pari a quello della rata che non viene pagata. Questo pignoramento lo può fare all’istante, senza dover per forza di cose aspettare di avere una sentenza di condanna definitiva o comunque un decreto ingiuntivo di pagamento. Ad essere onesti bisogna dire che si tratta di una soluzione veramente poco diffuso all’interno degli istituti di credito, per il semplice motivo che pignorare i beni in caso di insolvenza è una procedura molto costosa e richiede un lungo asso tempo. A questo fattore si aggiunge poi il fatto che questa categoria di prestiti presentano un tasso di interesse decisamente elevato.

  • Ipoteca sulla casa

Per quanto riguarda il finanziamento con ipoteca sulla casa, la banca procede nello stesso modo in cui farebbe nel caso in cui dovesse erogare un mutuo ad un cliente, infatti viene iscritta l’ipoteca sulla casa. Anche in questa circostanza bisogna tenere in considerazione che non sempre le banche sono disposte a procedere in questa direzione per quanto riguarda l’erogazione di piccoli prestiti, dato che, trattandosi di un finanziamento dal valore molto inferiore rispetto a quello dell’immobile, l’ipoteca in questo caso sarebbe parziale e, a fronte del mancato pagamento delle rate, risulterebbe veramente molto difficile riuscire a recuperare i soldi. La situazione però cambia per chi richiede questo tipo di prestito e ha più 65 anni. L’ipoteca sulla casa, non a caso, consente di ottenere un prestito ipotecario vitalizio, trasformando la casa di proprietà in denaro subito pronto all’uso. Quando la persona muore, gli eredi potranno decidere in base alle loro volontà se procedere estinguendo il debito pagando loro e tenersi la casa oppure se venderla per restituire la somma erogata dalla banca da parte del defunto.

Finanziamento senza contratto di lavoro: a chi rivolgersi?

Per ottenere un prestito in assenza di un contratto di lavoro vero e proprio, ci si può rivolgere non semplicemente a una banca ma addirittura ad una finanziaria.

Solitamente le finanziarie tendono ad essere molto più larghe di maniche rispetto alle banche, ma applicano a loro volta degli interessi più consistenti.

Finanziamento senza contratto di lavoro: quale conviene?

Le truffe, quando si affrontano degli argomenti di questo tipo, sono sempre dietro l’angolo. Motivo per il quale bisogna fare sempre tanta attenzione, andando a valutare dettagliatamente tre parametri di primaria importanza:

  • il Tan (Tasso annuo nominale). Con questo acronimo si ha a che fare con il tasso di interesse del finanziamento che il cliente deve pagare alla banca;
  • il Taeg (Tasso annuo effettivo globale). Indica l’indice dei costi complessivi del finanziamento erogato e comprende al suo interno anche il costo degli interessi e della polizza assicurativa (obbligatoria);
  • La polizza assicurativa è la voce del finanziamento che incide maggiormente  sui costi. In poche parole, se la banca ha dei dubbi sul fatto che il cliente sia davvero capace e sicuro di riuscire a rimborsare le rate, andrà ad imporre come condizione necessaria la stipulazione di un’assicurazione, a tal proposito obbligatoria.
È sempre ben consigliato, prima di procedere alla stipulazione e alla firma del contratto, chiedere un preventivo scritto in modo tale da poter confrontare più soluzioni diverse e trovare quella più adatta alle proprie esigenze.

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