Prestito ipotecario per ottenere liquidità, a chi rivolgersi, quanto richiedere, costi

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Il prestito ipotecario in poche parole è la principale forma di finanziamento che viene concessa nel medio-lungo termine da parte di alcune banche ed enti erogatrici. È sostanzialmente utilizzato per quanto riguarda l’acquisto di immobili, in particolare la nuova  abitazione, ma può servire in alcune circostanze per la ristrutturazione di un appartamento o di uno qualsiasi struttura. Tuttavia non bisogna escludere l’ipotesi per cui il prestito ipotecario venga erogato al richiedente per rifinanziare mutui già ottenuti per le stesse finalità. Il motivo per cui viene chiamato ipotecario implica il fatto che il rimborso nei confronti della banca è garantito da una sorta di ipoteca sul bene acquistato. Il prestito ipotecario solitamente viene stabilito con una durata che varia dai 5 a 30 anni ed è la forma più diffusa di credito immobiliare attualmente in vigore.

Come funziona un prestito ipotecario?

Il prestito ipotecario ti fornisce sicuramente la possibilità di ricevere l’intera somma in un’unica soluzione che potrai a tua volta rimborsare nel corso del tempo, con rate di importo fisso o variabile, che verranno definite da un piano di ammortamento al momento della firma del contratto.

La rata è composta da una quota capitale e di una quota interessi, la quale viene calcolata in base al tasso che può essere, come abbiamo scritto in precedenza, fisso o variabile. Tuttavia esistono anche soluzioni ibride.

Oltre al tema degli interessi, un prestito ipotecario include con esso alcune spese aggiuntive, tra cui:

  1. un’imposta del 2% dell’ammontare complessivo, o in alcune circostanze del 0,25% nel caso si tratti dell’acquisto della prima casa;
  2. spese di istruttoria;
  3. le spese legate alla perizia, le quali possono essere richieste per la valutazione dell’immobile da ipotecare;
  4. le spese notarili per il contratto del prestito e l’iscrizione dell’ipoteca nei registri immobiliari;
  5. il costo legato al premio di assicurazione;
  6. la commissione annua di gestione della pratica;
  7. le spese legate all’incasso della rata.

Che rischi ci sono quando si va incontro ad un prestito ipotecario

Il prestito ipotecario è senza ombra di dubbio un impegno dal punto di vista economico molto consistente da sostenere nel corso del tempo, poiché va ad incidere sul reddito disponibile per vari anni. È necessario quindi fare molta attenzione a valutare bene la sostenibilità, prima di elaborare una richiesta, valutazione che deve essere fatta anche durante il periodo di pagamento delle rate per il rimborso.

Il rischio principale che si presenta quando si parla di prestiti a tasso variabile è un aumento dell’importo delle rate, motivo per il quale abbiamo scritto nelle righe precedenti che vanno valutate con attenzione.

Nel caso in cui si dovesse per forza di cose pagare la rata in ritardo, in questa circostanza andrebbero ad aggiungersi i cosiddetti interessi di mora, che solitamente implicano una maggiorazione percentuale rispetto al tasso pattuito per il finanziamento e decorrono dal giorno della scadenza fino all’effettivo pagamento della rata indicata.

Le rate: cosa sapere e i costi

A parità di importo del finanziamento e del tasso di interesse bisogna dire che più breve è la durata effettiva del prestito e di conseguenza più alte sono le rate  e gli interessi ovviamente più bassi). Al contrario nel caso si dovesse stipulare un prestito caratterizzato da una durata più lunga, di conseguenza l’importo dovuto per gli interessi sarà inevitabilmente maggiore. Tuttavia c’è una cosa molto importante da dire: le rate saranno più basse per il semplice motivo che la restituzione dell’importo preso a prestito viene distribuito su un lasso di tempo decisamente più lungo. Nel prestito a tasso variabile il tasso di interesse è sempre e solo legato a un indice finanziario di riferimento: questo indica che l’ammontare della rata del mutuo può variare in base dell’andamento dell’indice di riferimento. Al momento della firma del contratto vero e proprio, il prestito può essere segnalato in diversi sistemi informativi sul credito, tra questi troviamo sicuramente quello gestito dalla Banca d’Italia e noto con il nome di Centrale dei rischi.

Nel caso dovesse verificarsi un ritarda del pagamento, che sia esso totale o parziale, di una rata per più di 30 giorni, a tal proposito come abbiamo scritto nel paragrafo precedente, verranno applicati i cosiddetti interessi di mora, i quali andranno ad aggiungersi alle somme già stabilite al momento della firma del contratto.

Tuttavia nei casi più gravi, l’intermediario può decidere di ottenere lo scioglimento del contratto con la conseguente possibilità di perdere il diritto di proprietà sull’immobile ipotecato nel contratto.

Prestito ipotecario: alcuni consigli utili

Per concludere, come abbiamo detto il prestito ipotecario è uno strumento che implica il fatto di effettuare un’attenta pianificazione di medio-lungo termine. Motivo per il quale, è fondamentale trovare un modo per riuscire a valutare se le proprie entrate sono realmente sufficienti per pagare le rate. Questo perché non è mai escluso che possano verificarsi degli imprevisti che richiedono delle nuove uscite, talvolta consistente come per esempio le spese mediche, oppure che comportano una diminuzione delle entrate, come un’improvvisa perdita del lavoro o se non altro la cassa integrazione.

In linea di massima è molto importante comprendere l’incidenza della rata sul reddito complessivo personale e della propria famiglia. È ragionevole quindi assicurarsi che la rata non vada di fatto a superare circa un terzo del proprio reddito disponibile, in modo tale da poter far fronte alle spese legate al saldo del prestito e a quelle che possono presentarsi all’improvviso, oltre a, come abbiamo detto, le possibili riduzioni di reddito causate da molti fattori come per esempio la malattia, infortunio, o un licenziamento, ma purtroppo sono tutti discorsi a cui siamo stati abituati nel corso dell’ultimo anno a causa della pandemia di Coronavirus che ha sconvolto le nostre vite in modo radicale.

Nel caso dovessi quindi optare per la scelta di un prestito a tasso variabile, in tal caso è bene che tu sappia che dovrai per fora di cose considerare la possibilità di un aumento del tasso, fattore che potrebbe a sua volta incidere in modo consistente sulla rata, andando a renderla troppo onerosa. Per decidere quindi tra un tasso fisso e un tasso variabile bisogna tenere a mente anche la propria propensione al rischio.

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