Come estinguere anticipatamente un prestito vitalizio ipotecario, quanto costa

Il prestito vitalizio ipotecario è una soluzione di finanziamento di recente concezione che si distingue per essere concessa soltanto a chi ha compiuto il sessantesimo anno di età. Il potenziale beneficiario deve vantare la titolarità di un bene immobile nel quale risiede in modo abituale. Con questa formula si è voluto agevolare l’accesso al credito ad una categoria di persone che altrimenti troverebbe degli ostacoli, in ragione dell’età avanzata. Il prestito si deve ritenere a medio-lungo termine in quanto è concepito per svolgersi fino al termine dell’esistenza del beneficiario. Quest’ultimo, in ogni caso, ha la facoltà di estinguere il debito in qualsiasi momento lo desideri, altrimenti, a seguito della sua morte, gli obblighi nei confronti dell’ente finanziatore ricadrebbero sui suoi eredi. Nel caso in cui la somma ricevuta fosse cointestata al coniuge o al convivente la durata del prestito avrebbe come riferimento il membro della coppia più longevo.

Nel confronti del bene immobile offerto in garanzia è prevista la sottoscrizione di un’ipoteca di primo grado. La normativa prevede che gli eredi, a seguito del decesso del beneficiario, abbiano la possibilità di scegliere fra due possibilità: estinguere il debito e riscattare la piena titolarità del bene offerto in garanzia oppure sollecitare la vendita dell’immobile da parte della banca.

Nel primo caso gli eredi dovrebbero manifestare la loro volontà all’istituto di credito entro dodici mesi dalla morte del beneficiario. Nella seconda ipotesi invece si inviterebbe l’ente finanziatore a procedere alla vendita dell’immobile. E a consentirle di prelevare, dai proventi dell’alienazione, la somma corrispondente al debito dovuto. Le eventuali eccedenze si ricorda che spetterebbero agli eredi.

L’estinzione del debito da parte degli eredi

Nel caso in cui gli eredi decidessero di estinguere il debito, avrebbero facoltà di scegliere tra due opzioni. Entrambe le soluzioni dipenderebbero dalle modalità secondo cui il beneficiario ha gestito il debito nel corso della propria esistenza. Si parla dunque di estinzione con capitalizzazione o senza capitalizzazione. Nel primo caso gli eredi dovrebbero pagare la somma dovuta compresa degli interessi e di tutte le altre spese. Nel secondo caso invece avrebbero la possibilità di pagare soltanto la quota capitale. Ciò sarebbe possibile qualora il beneficiario nel corso della propria esistenza avesse pagato gli interessi e le spese correlate al finanziamento.

A proposito del tasso di interesse applicato, può risultare misto, fisso o variabile, a seconda di quanto si è scelto in sede contrattuale fra le due parti. La soluzione di prestito in esame, sotto questo profilo, si presenta piuttosto flessibile.

Va sottolineato che nel caso in cui gli eredi scegliessero di promuovere la vendita dell’immobile ma dai proventi non si arriverebbe a saldare l’intero debito dovuto non si riterrebbero obbligati ad integrare la cifra mancante. In quanto la normativa prevede che l’importo del debito residuo non può superare il ricavato della vendita dell’immobile, al netto delle spese sostenute. Di conseguenza l’ipotetica mancata completa soddisfazione sarebbe un rischio e una problematica che andrebbe a riguardare soltanto la banca.

L’estinzione anticipata da parte del beneficiario

Il destinatario di un prestito vitalizio ipotecario, come si è ripetuto in diverse circostanze, in qualsiasi momento ha l’opportunità di procedere all’estinzione del debito oppure di affrontare soltanto il pagamento degli interessi e delle spese. In quest’ultima ipotesi lascerebbe ai propri eredi soltanto l’onere di estinguere la quota capitale del debito. Esistono tuttavia una serie di casi in cui il beneficiario si considera costretto ad estinguere in anticipo il debito.

Queste eventualità dipendono dal tipo di gestione che si compie sul bene immobile offerto in garanzia. Se su di esso venissero eseguite una serie di modifiche strutturali, senza tuttavia essere state pronosticate e rese note in sede contrattuale con la banca, si avrebbe l’obbligo di estinguere anticipatamente.

Alla stessa maniera si rende obbligatorio il pagamento prematuro del debito, quando si desidera compiere una serie di interventi in grado di mutare le condizioni originarie dello stabile. O una serie di accadimenti tali da impedirne l’abitabilità. Si ritiene ugualmente indispensabile procedere all’estinzione immediato del debito qualora altre persone, differenti da coloro che hanno ricevuto il prestito, prendessero la residenza dell’abitazione offerta in garanzia.

Fatta salva la possibilità che si tratti dei familiari di colui che ha ricevuto il finanziamento, ci si riferisce in particolare ai figli, al coniuge o al convivente. Si ricomprendono anche coloro che lavorano regolarmente all’interno dell’abitazione, come per esempio i domestici. L’estinzione anticipata deve avvenire anche nel momento in cui l’immobile concesso in garanzia venga sottoposto a procedimenti giudiziali, di carattere conservativo o esecutivo, in ragione dei quali si pretenda una somma pari al valore dell’abitazione o del venti per cento maggiore.

Le limitazioni sull’immobile offerto in garanzia

La tipologia di prestito in questione è concepita per facilitare l’accesso al credito alle persone anziane, che hanno oltrepassato una determinata soglia di età, di solito coincidente con il termine del periodo lavorativo. Una volta sottoscritto il contratto di prestito tuttavia si hanno una serie di limitazioni, che riguardano in particolar modo la gestione dell’immobile offerto in garanzia e all’interno del quale si risiede in modo abituale. In pratica, come osservato in precedenza, su di esso non si possono compiere una serie di azioni, in grado di modificarlo strutturalmente.

Alla stessa maniera non è possibile mutare il proprio diritto di proprietà. In particolare non è possibile offrire il bene in affitto. O rendere l’immobile sede di un’attività lucrativa, rendendolo per esempio un affittacamere oppure un agriturismo. Per compiere operazioni del genere l’unica possibilità rimane sempre quella di estinguere in anticipo il debito con l’ente finanziatore.

Prima di intraprende una soluzione di prestito di questo tipo si dovrebbero sottoporre ad un attenta valutazione una serie di aspetti. In particolar modo sarebbe opportuno arrivare a comprendere come si intende gestire il bene che si offre in garanzia. Si dovrebbe avere chiara l’idea che nel corso della propria esistenza, a meno che non si verifichino eventi imprevisti, non si avrebbe l’opportunità di modificare la destinazione d’uso dell’abitazione. Inoltre è necessario comprendere se i proprie eredi siano capaci di affrontare il debito nel momento in cui rientra tra le loro responsabilità.

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